mercoledì 21 agosto 2013

E come l’anno scorso …



.. e come l’anno prima di nuovo sotto il solleone per la prima a San Siro. Al solito nel piazzale antistante al Baretto Nord (che accidenti era chiuso, come mai?) avverto l’atmosfera tipica del primo di giorno di scuola. Si ritrovano gli amici di tante battaglie, e inoltre si ha sempre l’occasione di fare qualche nuova conoscenza. Conoscenze che in genere, secondo la mia esperienza pluriennale se non di più, alla lunga si dimostrano spesso e volentieri gran belle persone.

L’esordio contro il Cittadella in Coppa Italia è un fatto inatteso per la maggior parte di noi, lo si potrebbe definire un avversario atipico rispetto alla tradizione. Tuttavia la prima in casa è pur sempre la prima della stagione. Quindi vale sempre la pena esserci, a prescindere. A prescindere dal tormentone Moratti-Thohir. Trattativa che assume sempre più le sembianze di una infinita partita a scacchi. Dove le mosse e contromosse dei protagonisti la fanno da padrone. Dove tutto questo avviene sulla pelle di noi tifosi, logorati e stretti tra il vecchio e il nuovo. 

Questo vuoi per il discorso che il mercato è di fatto bloccato e vuoi perché i giocatori finora arrivati offrono più di un motivo di perplessità. Ma anche se le premesse non sono delle migliori, eccoci ancora qui davanti ai cancelli. Con il consueto entusiasmo perché essere tifosi da stadio è la vita che ci siamo scelti, che abbiamo desiderato fin piccoli e che ci piace fare, perché riconosciamolo, ci riesce proprio bene.

E a proposito di bambini, tutte le volte vedere la gioia nei loro occhi  luccicanti come il sole sui loro volti è sempre sorprendente. Ammirarli mentre entrano allo stadio, mentre si guardano in giro bellissimi e spensierati con la maglia da gara, magari più grande di loro, non ha prezzo per davvero. E' la loro infanzia a dare un senso al futuro, a offrire speranza per ognuno di noi, visto che comunque vada la nostra passione sarà sempre tramandata. 




Poi tutto ha inizio, il fischio dell’arbitro e la partita comincia. Prosegue liscia come l’olio tra i cori e gli applausi, e si conclude con un quattro a zero da parte nostra. Dopo c’è il tempo per i saluti e per una pizza in allegria con gli amici. Finisce così  questa domenica di calcio particolare, strana dovuta a vicende mie e della squadra al tempo stesso. A livello personale devo dire, che nel complesso è andata benone. Poi purtroppo c’è un però.

Mi riferisco a un evento a dir poco sconcertante, di cui ha già parlato ampiamente e con la sua tipica sagacia l’amico OldStyle. Si tratta del disagio sofferto da molti, troppi tifosi di fronte alle biglietterie prima e durante l'incontro. Costretti a ore di coda sotto un caldo africano. Amici che hanno dovuto sopportare tutto questo, mi hanno raccontato di famiglie intere circondate da agenti in assetto anti-sommossa, nemmeno si trattasse di chissà quali pericolosi criminali.

Diciamolo chiaro, nemmeno i clandestini che sbarcano a Lampedusa vengono trattati in questa maniera. Si pontifica tanto sulle agevolazioni a favore delle famiglie per incentivarle a frequentare lo stadio, peccato però che alla prova dei fatti, queste ultime vengano considerate alla stregua delle bestie. Pensare che sarebbe bastato attrezzare due ingressi per coloro che avevano comprato abbonamento o biglietto on-line per risolvere il problema o almeno attenuarne in gran parte l’effetto. Evidentemente serviva una gran cima per arrivarci, visto che non lo hanno fatto.

E’ l’ennesima occasione persa nei confronti di una tifoseria che anche in questa circostanza ha dimostrato tanta pazienza e molto buon senso, perché la situazione sarebbe potuta degenerare facilmente. E’ inoltre l’ennesima dimostrazione di quanto ottuse e insensate siano certe disposizioni in materia di anti-violenza. Visto che mettendo in atto certi comportamenti le forze dell’ordine, non solo non sventano i possibili incidenti, ma addirittura li fomentano. Quindi a riguardo quel gran genio del questore non ha niente da dire in proposito?

Poteva essere una giornata a San Siro bella per tutti, purtroppo per molti non lo è stata, dispiace. Chi di dovere ci pensi su. E invito chi di dovere a avere in futuro maggior rispetto e considerazione per la nostra passione. 




Ricordate bene: siamo tifosi e non dei bancomat in carne e ossa. Meno poliziotti e più biglietti!